BOLIVIA 2013 – CASA DON BOSCO
YAPACANI’, BOLIVIA – PROGETTO SCUOLA DON BOSCO / ESPERIENZA ESTIVA 2013
Come ormai da più di 10 anni, anche nell’estate 2013 un gruppo di ragazzi del Girotondo ha vissuto un’esperienza di conoscenza e volontariato di circa un mese in Bolivia.
Quest’anno si sono recati in Bolivia Paolo D’Andrea, come supervisore e coordinatore del viaggio, Monica Monticone, Paolo Vacchina, Gabriele Bortot e Riccardo Tognin.
Durante l’esperienza di quest’anno sono state svolte diverse attività: una visita all’ospedale dei bambini denutriti, una visita con pranzo insieme agli anziani senza tetto, disegnare e dipingere il campo del coliseo di Yapakani con il volto stilizzato di Don Bosco e la chiesa stessa, e poi l’incontro, l’interazione e le attività con i ragazzi della Casa Don Bosco nei pressi di Yapacanì
Oltre alla crescita, alla presa di coscienza di una realtà in un Paese in Via di Sviluppo e alla condivisione di un breve frammento della nostra vita con i ragazzi boliviani, quest’anno il viaggio aveva anche lo scopo di valutare il progetto da realizzare presso la Casa Don Bosco nei pressi di Yapacanì.
Il progetto mira alla risistemazione e miglioramento della Casa Don Bosco, scuola/internato situato ad alcuni km da Yapacani, tramite il rifacimento delle strutture igieniche, docce e bagni, e la realizzazione di un’aula studio.
Durante la permanenza in loco è stata quindi presa visione del luogo, delle necessità della scuola e soprattutto delle priorità delle stesse, è stato compiuto un rilievo della struttura esistente, valutate le alternative realizzabili e le ipotesi di fattibilità, ricercate le location e confermati i preventivi iniziali.
Sono stati quindi decisi gli interventi da effettuare e le modalità e le aree dove realizzarli, come indicato nel seguito.
E’ stata inoltre condotto un calcolo indicativo sui mm mensili ed annuali di acqua piovana per capire la fattibilità e il dimensionamento di una vasca di raccolta dell’acqua piovana.
La sede del progetto è come detto la Casa Don Bosco, un internato a circa 10 km da Yapacanì.
Le strade non sono delle migliori quindi, abbandonata la strada principale il percorso si fa un po’ più ostico, in pratica ci va una mezzoretta buona per arrivarci perché in alcuni punti si viaggia a passo d’uomo.
L’internato ospita attualmente 50 ragazzi (21 ragazzi e 29 ragazze) tra i 10 e i 16 anni.
La struttura ha una quindicina d’anni, e fino a 4/5 anni fa era gestita dallo Stato e si chiamava Cedinc, un acronimo per definire un centro per far studiare i figli dei campesinos.
Quattro anni fa circa è stata acquistata dai salesiani ed ora la gestione è loro, i quali in primis hanno cambiato il nome della scuola perchè ritenuto offensivo e discriminatorio, ribattezzandola “Casa Don Bosco”.
La struttura è composta da alcuni fabbricati in muratura che comprendono:
- un fabbricato con una sala riunioni, un bagno, una stanza trasformata in cappellina, ed una camera singola per un educatore
- la casa del custode (un paio di stanze dove vive con la moglie, che fa la cuoca al centro, e i suoi 4 figli)
- due fabbricati stretti e lunghi posizionati in maniera speculare ai lati del cortile centrale, dove ci sono le stanze multiple dei ragazzi e delle ragazze;
- annesse a questi due fabbricati ci sono le docce ed una serie di lavabi all’aria aperta che utilizzano per l’igiene personale e per lavarsi gli indumenti;
- tra le due ali/dormitorio c’è una sala polivalente ottagonale che viene utilizzata da aula studio, refettorio, sala riunioni, sala ricreazione ecc.;
- staccate dalle camerate, ma sempre sulla stessa direttrice, ci sono i bagni maschili e femminili;
- un campo polifunzionale in cemento (calcetto, pallavolo e pallacanetro);
- tre piccole casette chiudono il complesso. Una è l’abitazione del direttore del centro e le altre due sono mini officine e depositi attrezzi ormai inutilizzabili (residuo della vecchia gestione).
Intorno alla scuola è presente una piantagione di mandarina e di platani (banana da cucinare) e grazie al contributo di un’associazione americana da un anno hanno anche un pollaio per la vendita di pollo e uova.
La giornata tipo dei ragazzi è composta così: al mattino vanno tutti a scuola in un paese fuori dal centro e lontano da Yapacanì, di solito rientrano per le 12.30/13.00 (quelli che non hanno anche dei corsi al pomeriggio) e mangiano nella sala polivalente, poi fanno riposo fino alle 14.30 circa dove di solito iniziano a fare i compiti fino alle 17/18. Un po’ di divertimento e si cena. La sera ogni tanto guardano una pellicola, altrimenti ascoltano un po’ di musica o passano la serata un po’ divisi a gruppetti.
Questa è la situazione attuale…
Entrando nello specifico del progetto, l’urgenza principale sono i bagni.
Attualmente la struttura è in muratura ed ospita 4 cubicoli da due latrine l’uno. In pratica sono buchi nel cemento che danno su una vasca chiusa.
La fossa è completamente piena con conseguente problematica igienica.
L’intervento che è stato progettato è quello di creare una seconda fossa biologica non in adiacenza ai bagni e metterla in comunicazione con quella esistente, ripulire quella attuale e dotare i bagni di tubatura a collo di cigno sfruttando l’attuale ed esistente sopraelevazione dei bagni.
In questo modo, con l’ausilio di tubi di sfiato si eliminerebbe anche il problema dell’odore nauseabondo soprattutto nelle giornate calde. Ogni bagno andrà corredato di vaschetta di scarico e per non incidere sulle risorse dell’acqua, verrà posizionata una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana per alimentare appunto le vaschette.
Altra nota dolente sono le docce, perché sono articolate malissimo, con scalini pericolosi e sempre bagnati, senza porte (qualche telo mezzo strappato ne chiude alcune) ed hanno problemi di smaltimento dell’acqua e quindi sono spesso allagate con ristagni d’acqua.
In più l’acqua di scarico viene raccolta in due vasche a cielo aperto dove si annidano parassiti e insetti di ogni tipo, il tutto ad una decina di metri dalle stanze dei ragazzi/e.
Quindi l’intervento prevede la realizzazione di un sistema di smaltimento dell’acqua, la risistemazione dei gradini e dell’accesso alle docce, e la chiusura delle stesse tramite l’inserimento di una porta per ciascuna doccia.
Inoltre la parte di tettoia sopra i lavabi e sopra le docce va rivista e rifatta perché non copre in maniera adeguata oltre ad essere danneggiata in alcuni punti, presentando quindi delle infiltrazioni.
L’altra necessità per la scuola è l’aula studio perché, come descritto prima, attualmente hanno un’unica sala polivalente dove fanno tutto ed essendo ragazzi e ragazze a volte non possono coabitare lo stesso spazio per motivi logistici oltre al fatto che è una costante rotazione di tavoli ed allestimento.
Nella stessa stanza coesiste anche l’impianto audio composto da uno stereo tipo mobiletto, due casse, un mixerino ed un microfono, la televisione e il videoregistratore per la proiezione settimanale di una pellicola.
In più il centro ha dei computer che sono da revisionare, ma che attualmente non ha uno spazio fisico dove poterli installare e far usare dai ragazzi per studiare.
Risulta quindi utile la realizzazione di un’aula dove possano eventualmente essere posizionati i computer e sia un luogo di studio per gli alunni della struttura.
Come detto, per riassumere, durante l’esperienza estiva è stata svolta la fase di valutazione e progettazione del progetto, e nelle prossime settimane inizieranno i lavori, per un costo di circa 3.500 €, con la risistemazione e realizzazione delle strutture, con precedenza al rifacimento dei bagni e delle docce e successivamente la costruzione dell’aula studio.
Si è deciso di effettuare i lavori durante le vacanze “estive “ della scuola, tra fine ottobre e novembre, quando non saranno presenti gli studenti, in maniera tale da non creare disagi alle attività scolastiche e rendere più agevoli i lavori stessi in progetto.